Secondo l’ultimo DESI, l’Italia si trova al 18esimo posto nella classifica complessiva (prendendo in considerazione tutti gli indici di valutazione) tra i paesi europei. Il punto debole è il ‘capitale umano’ (25esimi), solo il 46% della popolazione italiana possiede competenze digitali di base e il 23% competenze digitali superiori, mentre recuperiamo punti sulla ‘connettività’ (settimi). Infatti, la banda larga fissa raggiunge il 66% delle famiglie italiane (5% in più rispetto al 2021), mentre la banda larga fissa ad almeno 100 mbps il 38% delle abitazioni. In entrambi i casi, siamo comunque sotto alla media europea. Posizione simile in classifica per ‘integrazione delle tecnologie digitali’ (ottavi), buoni risultati relativi soprattutto alle PMI con almeno un livello digitale di base (60% - sopra la media europea) e all’utilizzo Cloud (52% contro il 34% della media europea). Concludendo l’analisi del DESI, nonostante i continui progressi ‘sui servizi pubblici digitali’ (19esimi), solo il 40 % degli utenti italiani ricorre ai servizi pubblici digitali, un dato ben al di sotto della media euroepa del 65 %. A livello regionale, di conseguenza, non siamo messi meglio. La Lombardia, certamente tra le regioni italiane più sviluppate sul piano economico e digitale, come riportato dall’articolo ‘‘https://www.ilgiorno.it/cronaca/lombardia-digital-divide-dati-9be5d57e’ rimane comunque indietro rispetto ad altre realtà europee. Secondo i dati riportati da Istat, 575mila famiglie lombarde non hanno accesso a internet (1 su 9 circa): il 64,5% non ha una connessione per competenze digitali nulle mentre soltanto nell’1,7% dei casi la motivazione è dettata da una mancanza infrastrutturale per la banda larga. Un lombardo su quattro (21,4%) non si connette per mancanza di interesse e ritenendo il web poco utile e interessante, il 9,1% lo ritiene costoso e l’8,9% dichiara di navigare da un altro luogo rispetto alla propria abitazione. L’82,7% dei lombardi ha invece utilizzato internet negli ultimi tre mesi, secondo l’Istat. Solo il 53.1% dei lombardi possiede competenze digitali di base, mentre il 27,8% superiori al livello minimo. Passando all’analisi delle città, secondo i punteggi riportati da ICity Rank 2023, la ricerca annuale sulla trasformazione digitale dei 108 Comuni Capoluogo, Milano è in testa alle città italiane. L’edizione 2023 di tale ricerca si articola in 3 dimensioni: (1) digitalizzazione dell’attività amministrativa, (2) livello di utilizzo dei social media, la diffusione di dati aperti e la fruibilità di app, (3) impatto della trasformazione digitale sul governo delle città e sviluppo di reti di connessione, sistemi di sensori e device a essi collegabili e strumenti per l’elaborazione dei flussi informativi e analisi dei dati. Dall’analisi dei punteggi delle dimensioni, Milano vince il titolo di “Città digitale 2023” grazie alle sue eccellenti reti di connessione, il wi-fi pubblico, la cablatura, la trasformazione digitale applicata ai servizi urbani. Come riportato nella pagina web ‘https://www.comune.milano.it/-/innovazione.-milano-citt%C3%A0-digitale-2023-in-testa-all-icity-rank-per-servizi-online-e-reti-di-connessione’ sono ormai oltre 500 i servizi digitali gestiti dall'Amministrazione e quasi 1,2 milioni i cittadini e le cittadine che vi accedono tramite Spid, mentre 650 hotspot distribuiti in tutta la città rendono fruibile l'Open Wi-Fi del Comune sia in centro sia in periferia. Relativamente alle altre città italiane: Bergamo, Firenze, Modena sono le città italiane leader dell’innovazione (insieme a Milano ovviamente), le uniche ad entrare nelle prime dieci posizioni in tutte e tre le graduatorie di ICity Rank 2023. A seguire Bologna, Genova, Torino, Trento, Venezia, quindi Cagliari, Cremona, Padova, Roma Capitale, Monza, Parma e Vicenza che, insieme alle altre, compongono il gruppo delle 16 città “altamente digitali”, con punteggi superiori ai 65/100 nei tre rating. I punteggi evidenziano come oltre metà dei Comuni Capoluogo siano ormai “digitali”. Non sono state raccolti solo dati promettenti, infatti, 29 comuni si trovano ancora in una fase di ‘alfabetizzazione digitale’ e 20 sono addirittura in ‘ritardo digitale’. Tra questi, si segnalano in particolare Agrigento, Enna e Isernia, le uniche con due punteggi su tre di livello basso (meno di 33). Per quanto riguarda il Mezzogiorno, Cagliari è l’unica città meridionale di alto livello digitale.