Un possibile spunto di critica potrebbe essere il fatto che, purtroppo, si sia diffuso un pensiero comune per cui generalmente il software libero sia meno sicuro perché esposto a modifiche da parte di chiunque. Inoltre, generalmente, richiede una maggiore consapevolezza sul funzionamento del singolo prodotto software in quanto concede una libertà d’uso maggiore rispetto al software proprietario. Facendo un esempio in ambito telefonia, Apple da diversi anni comanda il mercato degli smartphone. L’idea di avere un telefono (iPhone) con un sistema operativo semplice e sicuro sviluppato da Apple fa sentire sicuro l’utente, questo è uno dei motivi (non il principale) che spinge i cittadini a comprarne uno. Più volte mi è capito di sentire frasi come: “con l’iPhone non hai bisogno di installare un antivirus, è sicurissimo”. Il Sistema Operativo concorrente ad iOS è Android, che permette una maggiore libertà di gestione del software. Molti utenti sono a conoscenza del fatto che permette una libertà maggiore rispetto ad iOS, anche banalmente la possibilità di scaricare applicazioni attraverso un motore di ricerca o uno store non presente di default nel sistema operativo. iOS, invece, è molto restrittivo in questo e non permette il download di applicazioni non presenti sull’App Store. Per alcuni utenti questo è uno motivo per non acquistarne uno, ma per molti altri la possibilità di poter effettuare operazioni in un unico modo indicato dal Sistema Operativo è sinonimo di sicurezza. La tendenza è quella di diventare sempre più pigri, molte persone non sentono la necessità di voler e poter fare più cose, preferiscono un dispositivo semplice (seppure complesso all’interno) agli occhi dell’utente, anche per una questione di facilità di apprendimento. Questo non vuole essere un confronto tra i due sistemi operativi per smartphone, anche un software libero può mostrarsi semplice nella sua complessità, ma uno spunto di discussione sul fatto che ormai i sistemi proprietari ‘rassicurino’ gli utenti più di quanto lo faccia il software libero. Questa sensazione deriva purtroppo dalla propaganda FUD portata avanti dai grossi produttori di Software Proprietari (come Apple appunto) e dalla loro capacità di rendere la tecnologia opaca e magica nei confronti dei compratori. Sebbene nel libro venga riportato come già da anni il mercato smartphone sia un mondo a parte per quanto riguarda la penetrazione del Software Libero e che la percentuale di dispositivi Android abbia raggiunto l’80%, facendo una ricerca sugli smartphone venduti dal 2015 a oggi, iPhone stravince, aggiudicandosi ogni anno la prima posizione.
Per cercare di avvalorare la mia tesi, spostandoci dal mondo della telefonia e riprendendo un esempio del libro, sono convinto che proponendo due modelli identici di auto ma con la differenza che in uno è installato software proprietario e nell’altro software libero, molte persone sceglierebbero la prima soluzione senza pensarci troppo (a parità di prezzo dei veicoli). Molto probabilmente l’acquirente non saprebbe neanche che acquistare un’auto con software proprietario installato a bordo non gli conferirebbe la piena proprietà/controllo del veicolo, ma l’idea di avere una BMW (esempio) con software sviluppato dalla stessa azienda attrae più di un software libero (magari derivato di Linux) che il cliente non conosce.