YAP – YAP è un servizio digitale che consente di creare una carta prepagata Mastercard digitale per pagare in tutti i negozi e online, inviare e chiedere soldi ad utenti in rubrica. Il funzionamento è molto simile a quello di PayPal. A differenza di quest’ultima però, YAP non dispone di una web, obbligando gli utenti a possedere uno smartphone per poterla utilizzare. Quanto appena scritto vale per tutte le versioni del servizio digitale.
BPER Banca – BPER Banca, conosciuta anche come Banca Popolare dell'Emilia-Romagna, offre diversi servizi digitali ai propri clienti. Dalla sua nascita ha sempre richiesto, sia per l’autenticazione che per operazioni legate al conto, una verifica dell’identità del cliente. Se prima questa verifica avveniva attraverso un codice inviato tramite sms, da pochi anni il meccanismo è cambiato. Ora, infatti, è necessario possedere l’app di BPER Banca per poter accedere al sito, effettuare bonifici o altre operazioni. Il nuovo sistema di verifica prevede l’autorizzazione tramite un bottone e l’inserimento di un codice tutto direttamente sull’app. Questo meccanismo costringe il cliente a possedere uno smartphone col quale scaricare l’applicazione, mentre il semplice codice inviato per sms permetteva di effettuare le operazioni con un semplice telefono non smartphone. Non sono pochi i casi di clienti (generalmente anziani) che hanno dovuto comprare uno smartphone esclusivamente per accedere al proprio conto.
IO – IO è un'applicazione mobile gratuita italiana, sviluppata con l'obiettivo di integrare tutti i servizi pubblici in modo da rendere più semplice e veloce l'esperienza dei cittadini italiani con l’amministrazione pubblica, ma soprattutto per mettere il cittadino al centro della rete dei servizi pubblici. Per usufruire del servizio è necessario avere l’app sul proprio smartphone, in quanto il servizio è disponibile esclusivamente sotto forma di applicazione. Per autenticarsi è necessario avere un account SPID o una carta d’identità elettronica. Quanto appena scritto vale per tutte le versioni del servizio digitale.
Nota aggiunta: interessante notare come ormai anche alcuni servizi analogici costringano il cliente a possedere uno smartphone. Infatti, sempre più locali e ristoranti non portano più il menù al tavolo ma forniscono un codice QR per accedere al menu digitale sul sito del locale. Non sono poche le volte in cui non viene fornito wi-fi gratuito (o in cui viene fornito ma risulta eccessivamente lento), costringendo quindi l’utente a dover utilizzare la propria connessione dati (nel caso abbia con sé un device come uno smartphone) e, nel caso non ci sia già un sistema di riconoscimento integrato nella fotocamera, scaricare un’app per leggere il codice QR. Le alternative, quindi, rimangono consultare il menù da un dispositivo di una persona vicina (nel caso questa sia riuscita ad accedere al menù digitale) o chiedere il menù cartaceo, richiesta che non sempre viene esaudita (ci sono casi di locali che dall’avvento del menù in QR non dispongono più del formato cartaceo). Di conseguenza, una persona sola al tavolo di un ristorante che non riesce ad accedere al menù digitale per uno dei motivi sopra citati e che non ha la possibilità di consultare il menù cartaceo, è costretta a chiedere al cameriere quali prodotti offre il posto. Questa soluzione porta al cliente diversi disagi, non potendo ricordare tutti i prodotti, non potendoli scegliere con calma e non avendo la possibilità di valutare attentamente prezzo e allergeni.
Non ho trovato articoli e informazioni sul web per verificare se nel 2024 per legge i locali debbano necessariamente disporre di copie cartacee, ma personalmente mi è capitato più volte di sedere al tavolo e richiederlo, ricevendo dal cameriere la seguente risposta: “non abbiamo menù cartacei, se vuole le posso dire a voce cosa propone la casa”.